Domenica 12, ore 18:00 . L’associazione culturale Hermaea Archeologia e Arte proietterà nella propria sede, in Via Santa Maria Chiara 24/A, il film "Anni Settanta a Cagliari" della nota regista sarda Marilisa Piga.
Si tratta di un montaggio diviso in tre parti contenente filmati d’epoca sulla città di Cagliari girati nella prima metà degli anni Settanta.
Il primo è Ghetti un cortometraggio filmato e firmato da Paola Coiana, acuta osservatrice della realtà cagliaritana, realizzato nel 1972. Paola Coiana nel montaggio delle immagini mette a confronto la dura realtà dei quartieri popolari con le abitudini della borghesia cittadina. Colore, sonoro
La pellicola originale Super8 è custodita presso la Cineteca Sarda.
Il secondo filmato fa parte di un programma RAI intitolato Educazione e Regioni, Infanzia oggi, un’inchiesta a puntate realizzata nel 1973 nelle regioni italiane per il secondo canale televisivo. La puntata dedicata alla Sardegna è Cagliari: una realtà conflittuale di Massimiliano Santella, regia di Edoardo Mulargia. Le immagini sono tratte dall’Archivio Teche Rai.
Il terzo e ultimo cortometraggio, Una giornata a Sant’Elia, è stato realizzato e montato dagli alunni della III B della Scuola Media Sperimentale Don Lorenzo Milani nel quartiere di Sant’Elia nel 1974/75. Colore, muto in originale, sonorizzato per la visione. La pellicola originale Super8 è stata ritrovata in modo occasionale nell’archivio personale dell’autrice Marilisa Piga e ora è custodita presso la Cineteca Sarda.
L’accostamento dei tre filmati mette a confronto diversi approcci:
– quello di una paludata troupe Rai che sceglie chi intervistare e come proporre parole e immagini sulla città con interpretazione giornalistica;
– l’approccio femminile, raro in quegli anni Settanta, che osserva e seziona minuziosamente i comportamenti delle opposte classi sociali, senza nascondere da quale parte l’autrice Paola Coiana preferisca stare;
– il confronto con gli adolescenti difficili del quartiere più complicato della città, Sant’Elia, a metà di un decennio complesso in assoluto.
Lo sguardo diretto e franco dei ragazzi di Sant’Elia sul loro quartiere, e di conseguenza sulla città lontana nello sfondo, ci restituisce nel modo più ruvido e insieme più autentico la visione di quegli anni, rendendosi indispensabile lente d’ingrandimento per la comprensione della vita a Cagliari nel terzo millennio.